Come dice il dottore “esci la mattina presto e assorbi la vitamina D naturale”, anche questa è ayurveda.
Inizio con una buona colazione, più la mia dose quotidiana di pillole alle erbe, almeno lo spero, perché l’odore mi riporta a qualcosa di più “animale “.
La prima visita della vicina australiana mi riporta indietro di tanti anni. Il tempo sembra dilatato ma anche veloce. Un’altra visita segue poco dopo, è l’uomo del trentino che ieri mi ha fermata chiedendo se fossi io la Simona in viaggio per l’India: ebbene sì, sono io.
Mi faccio consigliare su alcuni templi da visitare qui, e già che ci sono sul nord dell’India. Mi dice anche che un monaco tibetano di 90 anni arriverà sabato per delle cure ayurverdiche, spero di avere la fortuna di incontrarlo per ricevere energie/bless.
Sono già all’ora di pranzo e mi devo preparare per ricambiare la visita di Barbara, la mia nuova amica di Cattolica, e trovare una via percorribile per raggiungerla; ovviamente la via non era percorribile, ma niente ci ferma. Per superare dei gradini mi sono trovata sollevata, lungo la strada, da indiani del posto che pur non parlando una parola di inglese si sono organizzati per spostarmi dicendomi: just relax.
Finalmente raggiungo la mia meta e insieme a Barbara chiacchieriamo davanti a una noce di cocco. Al ritorno la strada è asfaltata ma la lotta con i tuk tuk che guidano senza senso merita tutta la mia concentrazione, ho bisogno di un clacson più forte per il mio motorino.
Alla prossima. Simona