Prima di lasciare Varanasi ho avuto l’opportunità di visitare il centro Kiran, una struttura voluta dall’omonima fondazione svizzera. Un esempio di integrazione positiva tra il territorio e il volontariato internazionale, dove si respira un profondo senso di benessere. Kiran in hindi significa “raggio di sole”.
È così il Kiran Village, fondato nel 1990, un raggio di sole per le persone di diversa provenienza, casta, religione o lingua – un istituto interreligioso e interculturale di speranza. Il Kiran Village a Varanasi, nell’India settentrionale, offre accoglienza e sostegno ai bambini e giovani con disabilità, la maggior parte dei quali proviene dalla strada. Gran parte degli ormai quasi 400 tra bambini e adolescenti sono affetti da disabilità fisiche, mentali o multiple, a causa di disturbi del movimento cerebrale, la poliomielite, il rachitismo o tubercolosi. È un villaggio con circa 50 edifici. 200 bambini vengono portati al centro diurno con gli scuolabus della Kiran, prelevandoli dalle loro zone di residenza.
Circa 50 bambini e 18 gli studenti che non possono tornare a casa ogni giorno a causa di rapporti familiari molto difficili o limitazioni fisiche eccessive, vivono in ostelli all’interno della struttura. Nel distretto di Varanasi Lanka, Kiran gestisce la Suryoday, che include un panificio e un negozio di vendita con caffetteria. Gli alimenti, beni forno freschi da forno e diversi prodotti Kiran possono essere acquistati in posizione centrale e bella atmosfera qui.
Il Suryoday si trova nei pressi della Sri Ravidas Gates (mercato) e serve anche come ostello per alcuni studenti. I giovani ospiti hanno l’opportunità di ricevere una formazione elementare e addestramento professionale nel campo dell’arte e del design, la lavorazione del legno, prodotti da forno, giardinaggio, pulizie, sartoria e cucito. Gruppi di giovani donne della zona ricevono assistenza per essere preparate nei lavori domestici, incluse nozioni fondamentali per la loro esistenza ed emancipazione, ad esempio igiene, salute, sessualità, cucina, sartoria, ecc.
La struttura è attiva da oltre 15 anni, i volontari prestano la loro opera gratuitamente, spesso come servizio civile. L’attività principale è incentrata sulla riabilitazione dei giovani diversamente abili, attraverso una diagnosi a cui seguono trattamenti opportuni. In particolare, all’interno del centro è stato attivato un laboratorio per la produzione di protesi ortopediche che soddisfa le continue esigenze del territorio.